Una canzone per te: questo mese commentiamo "un raggio di sole" di Lorenzo Cherubini

"La maggior parte dei problemi delle persone si basa proprio sul fraintendimento che ognuno ha con sé stesso"

Una canzone per te: questo mese commentiamo "un raggio di sole" di Lorenzo Cherubini

 

Un raggio di sole
(purtroppo i malintesi)

 

Sto per affrontare un argomento che mi sta molto a cuore e proprio per questo l' impressione che ho è quella di non trovare le parole perfette per raccontarvelo e la canzone adatta per sottolineare precisamente quello che vorrei provare a dirvi.

La questione centrale è proprio questa: il linguaggio non basta, l'arte non è sufficiente a comunicare esattamente quello che si vuole comunicare. Fondamentalmente questo accade per due ragioni. La prima che non è mai chiaro, fino in fondo, quello che vuole a chi lo vuole. La seconda è che chi ascolta non può farlo a prescindere da ciò che lui stesso vuole ( e non sa neppure bene di volere).

Fortunatamente Jovanotti viene in mio soccorso con una canzone che ho tanto amato quando uscì, che sinceramente non ascoltavo da un po' ma che mi è subito venuta in mente quando ho pensato di voler scrivere qualcosa riguardo i malintesi.

Quando ascolto Lorenzo mi domando spesso se non abbia letto di psicoanalisi, se non abbia conosciuto i testi di Freud e di Lacan, perchè con le sue rime semplici, le sue parole non troppo ricercate,i suoi esempi tratti dalla vita quotidiana riesce sempre ad arrivare, puntuale, all'osso della questione.

Ma probabilmente sono le doti di poeta che trascendono lo studio psicoanalitico.

Giro di batteria e poi attacca: " Che lingua parli tu: se dico vita dimmi cosa intendi. E come vivi tu: se dico forza attacchi o ti difendi".
Che magnifico incipit! Quanta sostanza contenuta in queste due frasi!

Potremmo dire che questo è anche quello che si domandava Lacan all' inizio delle sue teorizzazioni, quando scriveva che l' inconscio è strutturato come un linguaggio e che la lingua ci forma come soggetti, ci struttura cioè come esseri umani.

Potremmo dire inoltre che questo è l' inizio di ogni analisi, di ogni incontro che facciamo con i pazienti. Fondamentalmente è questa la domanda che poniamo a chi soffre: parlami di te, raccontami qual' è il tuo modo particolare di affrontare la vita, attraverso quali lenti la guardi, come ne godi, cosa desideri, cosa chiedi alle tue relazioni?

È il fulcro di ogni incontro umano, quando ci si incontra veramente, voler conoscere la lingua dell' altro, voler scoprire il suo intimo, speciale, rapporto con la vita.

È una frase d' amore. E’ dell'amore la domanda.
Questa canzone racconta la storia di un malinteso e di chi, per amore, ha voglia di comprendere al di lá delle parole, ha voglia di scoprire la veritá della donna che ha difronte al di lá di ciò che ella stessa è in grado di dire.

Continua Lorenzo:" Gridandomi di andare di non tornare più, io ho fatto finta di uscire". Da un lato dunque ha millantato di credere che quello che la ragazza diceva e quello che voleva coincidevano. Dall’ altro però il suo amore voleva guardare oltre, voleva essere in grado di rispondere a ciò che realmente lei domandava, non a ciò che gridava, urlava, minacciava.

Nessuno di noi è in grado di conoscere perfettamente ciò che desidera, soprattutto nessuno è in grado di riconoscerlo in solitudine, senza alcun rapporto d’amore.

La maggior parte dei problemi delle persone si basa proprio sul fraintendimento che ognuno ha con sé stesso: ci si convince di volere una cosa, di desiderarla fortemente, si perde tempo ed energie per ottenerla poi, quando la si ottiene si scopre di essere infelici: ecco l’inganno!
Tante persone vivono una vita che non gli appartiene perchè non riescono a capire cosa desiderano veramente, perché si accontentano del posto in cui sono capitati e si confondono, si ingannano, sopportano che sia tutto li: anche se sentono che qualcosa li muove altrove, che qualcosa li chiama lontano dal luogo in cui si sono accomodati.

Molte persone credono ai malintesi insomma, molte si accontentano delle parole pronunciate, molte sono convinte dell' impossibilità dell' incontro.

Ma dicevamo che non è da soli che si può comprendere ciò che si desidera profondamente è sempre e solo grazie all' amore che si riesce a fare i conti con il proprio intimo.

Su questo presupposto si basa la psicoanalisi: la psicoanalisi benedice i malintesi.

La psicoanalisi sa che se vengono ascoltati, se vengono accolti possono far emergere la verità più intima delle persone.

Il desiderio sorge, si intravede tra le faglie del linguaggio, brilla nei suoi inciampi, nei suoi errori.

La verità si rivela in un lapsus, in un errore, non nella parola che non trema.

I malintesi dunque si creano quando qualcosa della relazione si incrina, si affatica, quando sia chi parla sia chi ascolta smette di tenere al centro del discorso il desiderio.

Nessuno dei due è interessato a comunicare, ognuno gode in solitaria delle proprie parole, dei propri discorsi, delle proprie argomentazioni, delle proprie ragioni.
E’ scritto a chiare lettere nella canzone: fin tanto che Lorenzo sta sul lato del malinteso ognuno parla a se stesso, abbiamo ben descritta la lista di ciò che piace all' uno e all' altra ( montagna, cittá, mare, campagna...).

Ma amare non significa spuntare l' elenco dei desiderata e controllare se sono compatibili.

Amare non significa avere gli stessi gusti, le stesse abitudini, le stesse idee.

Jovanotti racconta proprio dell' operazione che fa per superare questa empasse causata dalle parole.

Ad un tratto dunque smette di credere ai malintesi e ha voglia di capire la verità della sua donna al di la delle frasi che lei stessa pronuncia con veemenza: vattene e non tornare più!

Ed ecco che, proprio grazie alla pazienza dell’ amore la verità fa capolino.

Tramite il non senso, l' assurdità l’ amore si rivela improvviso ed inequivocabile: è proprio questo che lo rende così luminoso.

Lei gli ha gridato di andarsene lanciandogli una scarpa contro, lei evidentemente non lo vuole.

Poi però accende la televisione e nonostante ci sia il programma di un comico che (inequivocabilmente) fa morir dal ridere, piange.

È questo pianto, che non c' entra niente con quello che lei ha detto di volere e con quello che accade attorno a lei, che mostra la verità del suo desiderio, la forza di ciò che prova e che ha tentato di celare perfino a se stessa.

Questo dunque fa l' amore: diventa un raggio di sole che permette al soggetto di guardare in faccia il suo desiderio, di non fuggirgli più.

Questo è il regalo dell' amore: illuminare il lato nascosto della verità, al di là di quello che si dice, di quello che si crede di pensare, di quello di cui ci si convince.

Purtroppo, anzi per fortuna, i malintesi…(non) mentono.

 

Pubblicato da Dedalus Bologna il