"Charlie fa surf" commento alla canzone dei Baustelle

"Charlie fa surf" commento alla canzone dei Baustelle

Ci sono dei momenti, dei periodi in cui uno ha bisogno di non provare nulla, perchè è stato troppo male, ha pianto troppo, ha provato tanta rabbia, frustrazione, allora l'assenza, la mancanza di emozioni possono sembrare una  soluzione."

 

 

La canzone dei Baustelle, Charlie fa surf, mi aiuta ad offrire qualche spunto per poter parlare delle dipendenze dalle droghe tanto diffuse nel mondo degli adolescenti.

Prima di tutto il titolo: fa riferimento ad un ipotetico Charlie, ad un ragazzo come tanti che fa surf, cioè che vuole godersi la vita, che si ribella al mondo degli adulti che lo vorrebbe con le mani chiodate quando Charlie si diverte, invece di studiare, di andare in chiesa.
 Charlie  vuole ribellarsi, vuole eliminare tutto ciò che lo incantena: i legami con i genitori e  la  conseguente dipendenza, vengono vissuti come un ostacolo alla propria affermazione.
La psicoanalisi insegna che la condizione dell'essere umano è costellata da legami di dipendenza che permettono, nel lungo cammino della costituzione di un individuo, di portare con sé la propria storia, le proprie origini, cioè  possedere un'eredità per costruirsi come soggetto e con  il bagaglio della propria storia, fare esperienze, avere la possibilità di appassionarsi a qualche attività che interessi il soggetto, in poche parole scoprire e alimentare il proprio desiderio. 

Charlie tutto questo a quindici anni non lo sa, non vuole crescere, vuole suonare la chitarra, vuole spaccare il culo! 
Non ha ancora un desiderio, non sa cosa potrebbe appassionarlo.

Vuole mandare tutti "a farsi fottere",tracciando una linea di demarcazione tra gli adulti che non capiscono, che sono vecchi, bigotti e il mondo dei ragazzi che hanno un unico imperativo al quale devono rispondere, divertirsi e non annioarsi mai!! 

Charlie per non sperimentare il vuoto, la noia che genera angoscia che se incanalata produrrebbe la creatività, cerca qualcosa di ripetitivo che lo tenga occupato a non far nulla come i cosidetti oggetti gadget (cellulari di ultima generazione, sfide infinite ai videogiochi della playstation, giornate intere passate al computer) e le droghe come l'MDMA, la cocaina, le pasticche ecc.
Questi oggetti non incentivano il processo di separazione dall' Altro genitoriale per costruirsi la propria identità, per capire quale potrebbe essere il proprio desiderio, ma consentono di adattarsi meglio e più velocemente all'esigenze del sistema. 
Allora tutti i ragazzi devono divertirsi sempre, devono fare amicizia con tutti, devono essere competitivi, prestanti, spavaldi, coraggiosi, seduttivi!
Il periodo dell'adolescenza è anche il momento dell'interesse per l'altro sesso, dei primi amori e spesso accade che tanti Charlie non sono pronti e preparati ad avvicinarsi ad una ragazza o ad un ragazzo per la paura di un rifiuto, di un fallimento, di una delusione e allora si sceglie una sostanza asessuata, inumana che non tradirà mai nessun Charlie.
Le droghe aiutano a fare tutto questo, sono rimedi nei confronti dei dolori dell'esistenza, anestetizzano, permettono di evadere dalla propria realtà, di non distinguere più l' emozioni.
Tutto appare uguale, piatto, non si ha bisogno di nulla perchè non si prova nulla.
Si spegne il cervello, non ci si  tormenta con i dubbi, “farò questo o quello” non importa più, non è necessario, la sostanza permette di non domandarsi e di non desiderare nulla.
 Un soggetto arriva a non saper più cosa prova realmente, cosa lo rende felice, cosa lo fa soffrire. 
Ci sono dei momenti, dei periodi in cui uno ha bisogno di non provare nulla, perchè è stato troppo male, ha pianto troppo, ha provato tanta rabbia, frustrazione, allora l'assenza, la mancanza di emozioni possono sembrare una  soluzione. 
Le sofferenze, le scelte sbagliate, le delusioni creano un buco e si prova a  riempirlo  di oggetti (cibo, computer, droga, ecc) ma la sensazione di perdita, di insoddisfazione, rimane. 
Si sente di stare male ma non si sa perchè. 
La psicoanalisi insegna che quando il soggetto  rimette in gioco il proprio desiderio,  si riabbona alla vita, alle passioni,  può trovare la propria strada, dedicando il proprio tempo  a ciò che  piace di più,  perchè tutte le volte che lo fa  sta bene, non ha bisogno di altro!

Charlie tutto questo non lo sa, charlie fa surf, quanta roba si fa!

 

 

Pubblicato da Dedalus Bologna il