Archivio dell'autore: Doriana Di Dio

Lo stand 2015 di Dedalus

WP_20150827_20_30_51_Pro

Giovedì 27 agosto: la nostra prima sera alla Festa dell’Unità. Stesso posto, nuovo stand.

WP_20150827_20_30_20_Pro

Per tutta la serata, abbiamo respirato un’atmosfera di festa e, come in ogni ritorno che si rispetti, abbiamo ritrovato vecchi amici e ne abbiamo conosciuti di nuovi, come ad esempio i nostri vicini di stand, i ragazzi di Emergency, con i quali abbiamo scambiato racconti e riflessioni.

Non vediamo l’ora di tornare, mercoledì 2 settembre, alle 21:30, per la serata di apertura di Attenti al Lapsus. Vi aspettiamo presso Red Square – Festa dell’Unità di Bologna.

 

 

Stiamo lavorando per voi!

WP_20150821_18_29_26_Pro

 Ultimi preparativi per la Festa dell’Unità 2015!

Siamo andate a ritirare i pass e a definire gli ultimi dettagli, incontrandoci anche con le altre associazioni con cui divideremo la Red Square.

WP_20150821_18_29_31_Pro

Direttamente dal backstage, per voi alcune anteprime fotografiche dello Spazio delle Associazioni, che ci ospiterà per il secondo anno di fila.

WP_20150821_18_29_14_Pro

La Red Square è pronta e noi vi aspettiamo giovedì 27 agosto con il nostro stand e mercoledì 2 settembre, per la serata di apertura della rassegna musicale Attenti al Lapsus: ospite l’Assessore alle Politiche Giovanili Nadia Monti. 

WP_20150821_18_54_50_Pro

Tutta la vita davanti

foto 5

Da Virzì a Carmen Consoli, l’intervento di Dedalus che descrive il senso di smarrimento tra i giovani alla fine dell’università.

Primo video della rassegna “Nessuno si salva da solo”, di cui Dedalus è il coordinatore.

Crescere insieme, genitori e figli. Vol. 3

BodyPart

Si è tenuta mercoledì 29 aprile la terza e ultima conferenza del ciclo “Crescere insieme, genitori e figli”.

In un’alternanza di commoventi testimonianze dirette e di stimolanti contributi da parte di professionisti esperti, è stato affrontato il tema del gioco d’azzardo tra i giovani. Ha concluso la conferenza l’intervento del dott. Mario Giorgetti Fumel, psicoanalista e sociologo, che ha brillantemente spiegato la problematica della dipendenza da gioco d’azzardo dal punto di vista della psicoanalisi.

Di seguito alcune foto della serata:

 FullSizeRender (36) FullSizeRender (34) FullSizeRender (33) FullSizeRender (32)

Al di là del principio dell’amore

FullSizeRender (21)

Martedì 28 aprile, presso il Centro Studi Donati, si è tenuto “Al di là del principio dell’amore“, un evento in cui psicoanalisi e musica si sono incontrate per parlare della violenza nei confronti delle donne all’interno dei legami d’amore. Dopo un reading musicale sulla vita di Billie Holiday (Mariangelacofone.com) e l’intervento sull’amore e la violenza della dott.ssa Claudia Rubini, psicoterapeuta di Dedalus, un interessato pubblico di giovani donne e giovani uomini ha dato vita a un acceso e lungo scambio di domande e riflessioni. L’interesse di capire, di approfondire, di andare oltre l’apparenza ha animato la sala.
Domande profonde e precise.
Domande e riflessioni che hanno toccato le differenze tra maschile e femminile, interrogato il “segreto” dell’essere donna, la percezione della violenza e il suo rapporto con l’amore.
Ma anche, quale ruolo possono avere gli amici quando si accorgono di situazioni di sofferenza e violenza?
E, infine, tanta curiosità e interesse nei confronti della psicoanalisi: da come può prodursi una domanda di cura psicoanalitica a come può arrestarsi la spinta della “coazione a ripetere” all’interno di un trattamento.
Di seguito alcune foto di questa intensa e ricca serata.

FullSizeRender (23) FullSizeRender (20) FullSizeRender (22) FullSizeRender (24)

 

“Non vedo-non sento-non parlo”: la mafia dell’Io.

La mafia dell’Io

La mafia vince sempre? La violenza non può essere fermata? Le persone non possono cambiare? L’Io del soggetto ha sempre la meglio sull’Es?

mafia

Domande di varia natura offuscano la mia mente, questioni tanto diverse e complesse si intrecciano, si incontrano e poi divergono, mantenendo una domanda di fondo: “Gli uomini sono destinati sempre ad essere solo dei corrotti? Complici della propria e dell’altrui distruzione? Non si può mai davvero dire di no a ciò che fa soffrire e annienta?

La psiche di Freud

La psicoanalisi ha sempre insegnato e trasmesso il contrario. Freud nelle sue opere ha trattato e descritto in modo approfondito le istanze dell’apparato psichico: l’Io, l’Es e il Super-io. L’Io è la parte conscia, l’aspetto di noi che si vede, è corruttibile, imitabile, distruttibile, manipolabile. Tuttavia è solo una parte dell’apparato psichico e di certo, per la psicoanalisi, non è l’aspetto più autentico, cioè l’inconscio che è la parte amabile del soggetto, fragile meravigliosamente contraddittoria in cui contemporaneamente può coesistere il dolore e la gioia, la sbadataggine e la precisione.

Noi psicologhe di Dedalus Bologna sappiamo bene che i pazienti solitamente vanno dallo psicoanalista proprio quando l’Io, la parte che si vede, viene colpita da una crepa, va incontro ad uno scossone improvviso che terrorizza il soggetto al punto che non si riconosce più e si sente “posseduto” da forze attive che non rispondono ai comandi dell’Io. Freud afferma che “l’io non è padrone in casa propria”.

Io ed Es

Da non credere! L’aspetto più corruttibile, omertoso e disonesto non funziona più come prima, viene catturato da forze oscure che provengono da quello che Freud definiva Es, la parte inconscia. Il soggetto si domanda: “e ora come faccio? Come gestisco quello che non controllo e non conosco?” Cerca su internet come vediamo dal nostro sito www.dedalusbologna.it , si rivolge ai dottori perchè le forze oscure dell’Es possono presentarsi in molteplici modi, non solo a livello del pensiero ma anche del corpo. Il povero uomo non trova soluzione, non sentendosi più lo stesso, si rivolge addirittura allo psicoanalista, un professionista che non prescrive medicine, non dice quello che si deve e non deve fare per ripristinare l’ordine dell’Io ma invita il soggetto a parlare di sé e di ciò che lo fa soffrire.

La tirannia dell’Io

Nei racconti dei pazienti emerge l’Io, l’Es e anche il Super-io, la terza istanza descritta da Freud che si presenta sotto forma di divieti, di regole di cui è intriso l’essere umano. È parte del codice familiare trasmesso al soggetto e che affianca il lavoro dell’Io. Il paziente disorientato e schiacciato, accettando l’invito dello psicoanalista a raccontarsi, inizia a rendersi conto di quanto la sua parte “disonesta” non gli permette di esprimere profondamente ciò che è. La “mafia del suo io” piuttosto preferisce manipolarlo, compiendo delle trattative e stipulando degli accordi con le sue debolezze, i suoi vizi, i suoi bisogni. “L’Io mafioso” non autorizza in alcun modo il soggetto a dire di no, a pensare che un altro mondo per lui sia possibile, fatto sia dei suoi aspetti più scabrosi e disonesti da tenere a bada che di quelli che lo rendono speciale, unico, coerenti con il suo inconscio che è la parte più autentica

Si può cambiare

Non è vero che non si può fare nulla, che le cose non possono cambiare, che le leggi non servono a niente. Nessuna mafia è onnipotente e indistruttibile. Le istituzioni sono fondamentali per portare avanti la nostra società fatta di uomini che nella vita si potrebbero trovare ad inciampare e cadere sul proprio “io mafioso” che è solo una minima parte di sé, per giunta neanche quella che davvero comanda, piuttosto quella che “non vede, non sente e non parla” e si prende gioco dell’uomo.