Archivio dell'autore: Doriana Di Dio

Si alza il sipario sui Monkey’s Arm Blues Band domani alle 21:30

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Giovedì 11 Settembre alle 21:30 ci sarà la seconda serata della rassegna musicale ” Attenti al lapsus” con un gruppo che ci farà ballare, ridere, emozionare: i Monkey’s Arm Blues band. Sono 5  musicisti di Rimini che hanno accolto subito con entusiasmo il concept della rassegna: la musica può aiutare la psicoanalisi fuori dallo studio a promuovere l’idea e la buona pratica che si può parlare di quello che non funziona nella vita, di quello che fa soffrire, che ci tiene lontano dagli altri e che ci spaventa. I Monkey’s Arm Blues Band si sono messi subito a lavoro, preparando il loro spettacolo che ascolteremo domani.

Voglio dire due parole sul perchè Dedalus teneva così tanto ad essere presente alla festa dell’Unità avendo  quest’anno, oltre allo stand, la possibilità di proporre una rassegna musicale. La festa è uno spazio e un occasione per la quantità di gente che ne prende parte di diffondere per Dedalus nella città di Bologna un messaggio di prevenzione psicologico-sociale. Continua a leggere

“Settembre, andiamo. è tempo di migrare” con Dedalus alla festa dell’unità

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foto stand 1Con  quest’ arietta settembrina vi informiamo che Dedalus questa settimana sarà presente allo stand 95 della Festa dell’Unità per accogliervi e offrire informazioni sul nostro centro, le nostre attività e con il banchetto dei libri, le shopper e le spillette martedì 2 Settembre, mercoledì 3 Settembre e sabato 6 Settembre.

Giovedì 4 Settembre primo concerto della rassegna musicale ” Attenti al lapsus” nello spazio Red Square  stand 95 con “Giordano Bruno Luisè in concert”

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AI Intelligenza artificiale

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Cosa accadrebbe agli uomini se arrivassero a sostituire le interazioni umane con delle macchine dotate di intelligenza emotiva? Come diventerebbe il nostro mondo se ogni persona avesse a disposizione un robot per le proprie difficoltà interpersonali?

Colmare la mancanza

Potrebbe diventare la soluzione a tutte le sofferenze emotive degli esseri umani. Ci sono numerosi studi, scoperte, esperimenti, film di fantascienza che provano ad andare sempre di più in questa direzione. L’obiettivo è quello di riuscire ad inventare qualcosa di artificiale, non biologico ma il più possibile simile all’uomo, al punto tale da non distinguerne la differenza, dotato di sentimenti e capacità cognitive, in grado di  interagire con l’uomo e rispondere non solo a livello logico ma soprattutto a livello emotivo.

E se accadesse davvero? Gli uomini raggiungerebbero l’agognata felicità? Non ci sarebbero più le solitudini contemporanee, le frustrazioni, i lutti, le separazioni? Ognuno avrebbe ciò che pensa di mancargli, i vuoti esistenziali sarebbero tappati. Le città sarebbero deserte, i locali chiusi, i cinema vuoti perché ognuno trascorrerebbe tutto il tempo a casa ad interagire con il proprio robot: la soluzione alla proprie mancanze.

Il mondo inconscio

Il possibile scenario rappresentato fa sorgere ulteriori questioni:

“le sale d’attesa degli psicoanalisti sarebbero vuote? Nessuno più soffrirebbe a causa dei rapporti umani? L’inconscio smetterebbe di funzionare, di produrre sintomi che fanno soffrire e nascondono la verità più intima del soggetto? Nessuno più sentirebbe l’urgente richiamo di sapere su di sé e su ciò che lo lega, lo fa soffrire o che ha più o meno funzionato nella relazione con l’Altro? Il mondo inconscio del soggetto verrebbe spazzato via con un colpo di scopa o ad un certo punto l’angoscia arriverebbe ugualmente, ancora più violenta?

L’angoscia della castrazione Continua a leggere

Un apprendistato dell’amore

Charlot_apprendista

Charlot_apprendistaSi può guarire dal proprio passato?

Questa è una domanda che spesso i pazienti delle psicologhe di Dedalus Bologna fanno quando intraprendono una terapia. Come faccio a costruirmi una vita diversa rispetto a quella della mia famiglia? Come faccio a smettere di pensare alle parole, ai gesti, ai silenzi di mia madre o di mio padre? Come faccio a seppellirli simbolicamente e incominciare finalmente a vivere?

Il vuoto e l’oggetto

In un’ analisi i pazienti parlano delle loro storie, dei loro dolori, degli sguardi non sempre amorevoli, degli incontri che hanno segnato la vita. Arrivano perché stanno male, perché qualcosa si è finalmente rotto e non si riaggiusta. Le domande fanno il loro ingresso e non vanno via, accompagnate da sintomi sul corpo, da delusioni, da insoddisfazioni, come spiegato su www.dedalusbologna.it. L’alcol, il sesso, le droghe, il cibo, internet non soddisfano mai pienamente il vuoto che i pazienti percepiscono, qualcosa dal passato ritorna sempre, il vuoto è sempre lì e quando l’effetto di stordimento della sostanza, dell’oggetto inumano scelto, finisce, non si vive in pace.

Le verità dell’analisi

L’analisi non è un percorso facile, in certi momenti ha un effetto liberatorio, in altri, quelli più duri, è frustrante e al soggetto sembra  di essere sempre allo stesso punto, di girare attorno sempre alla stessa questione per la quale non  trova una soluzione, un punto di svolta. Ci si perde numerose volte nella vita e il lavoro analitico aiuta a ricomporre i pezzi in frammenti ma non li rincolla nello stesso identico modo. Il soggetto sperimentando e ascoltando le sue parole, lentamente racconta la sua vita e contemporaneamente costruisce la propria storia. Le verità che fanno più male non sono tanto quelle dell’Altro, i torti subiti, le violenze, l’indifferenza ma le proprie modalità di affrontare il mondo, le relazioni, la propria famiglia. Continua a leggere

Genitori in ostaggio – Dire di no ai figli

http://video.corriere.it/non-si-fanno-piu-figli-una-volta/0ceceba4-b956-11e2-a28f-ca192031e3e7?mimp

mamma-figlioNegli ultimi tempi ogni sera su Rai Due va in onda una nuova sit com dal titolo “madri imperfette” che racconta con ironia e leggerezza le difficoltà, gli impegni, le paure e i dubbi della madri moderne. In uno degli episodi andati in onda, viene posta una questione che in Dedalus Bologna ascoltiamo molto frequentemente quando i genitori  domandano aiuto, in altre parole consiste nella difficoltà di non riuscire a dire di no ai propri figli, a non porre dei limiti. I genitori chiamano in Dedalus quando i figli presentano dei sintomi,  che non si riescono più a gestire come l’uso di sostanze, la trasgressione della legge attraverso atti di bullismo o ancora le ripetute bocciature scolastiche, descritti su www.dedalusbologna.it

Come mai non si riesce più a dire di no?

I genitori lamentano di avere delle mancanze con i figli, hanno difficoltà a gestire tutto, a far quadrare la vita familiare, il lavoro e per questo allora impartiscono poche restrizioni e regole, sono indulgenti davanti alle trasgressioni della legge, non vietano nulla ai ragazzi perché le madri e i padri hanno paura di perdere il loro amore. In questo modo i genitori eliminano ogni possibile conflitto, preferendo occupare un posto alla pari, facendo “l’amico o l’amica” che ascolta ogni segreto, che non si arrabbia mai, che lascia passare tutto. Per assicurarsi l’amore del figlio, i genitori cercano di soddisfare ogni capriccio giustificano ripetuti insuccessi scolastici, prendendosela piuttosto con i professori troppo severi,  pur di non intaccare in nessun modo il rapporto idilliaco e pacifico con il figlio adolescente. Continua a leggere

Mi accendo troppo in fretta: il fenomeno dell’eiaculazione precoce


Ansia da prestazione
Il fenomeno dell’eiaculazione precoce

Negli ultimi tempi ho più volte visto in tv una pubblicità sul disturbo dell’ eiaculazione precoce.

Il video dura solo qualche minuto in cui sono presenti due cerini che raffigurano un uomo e una donna nel letto durante i preliminari. Dopo qualche istante dall’inizio, il cerino maschio arriva all’apice della passione, interrompendo di conseguenza il rapporto sessuale appena iniziato. Tutto finisce in qualche secondo con la delusione del cerino donna.

La pubblicità termina con una voce fuori campo che informa di rivolgersi ad un medico se si presenta l’eiaculazione precoce perché è una malattia e si può curare.

E’ vero questo sintomo è curabile, un uomo non è per forza destinato a convivere tutta la vita con questo disagio. Ogni volta che si presenta un disturbo sul corpo, è necessario, per comprendere il problema e per rendere efficace il trattamento, individuare se la causa è da attribuire ad una disfunzione organica, in tal caso, bisogna rivolgersi ad un medico o se l’origine del disturbo è da ricercare altrove, a livello psicologico come vediamo su www.dedalusbologna.it.

L’ansia da prestazione

Dicevo prima, la pubblicità non mente, l’eiaculazione precoce si può curare e può essere uno dei tanti effetti della comparsa della cosiddetta “ansia da prestazione”.

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