I woke up this morning

Quando si scrive per ricordare qualcosa inevitabilmente accade che qualcosa invece si perda.
Proprio questa è la forza del parlare, del raccontare in psicoanalisi: verbalizzare i propri pensieri spezza il godimento dato dal tenerli per se, dal rimuginarci sopra e questo è già il primo grande beneficio della talking cure.
Ci ho messo quattro giorni però per iniziare a scrivere questa pagina di blog. Perché volevo godermeli ancora un po’ i ricordi di questo fantastico giovedì sera, avevo bisogno di tenerli pieni, intatti, nella mia mente.
Alle 21,30 dell’ 11 Settembre i Monkey’s arm blues band sono andati in scena con un repertorio rock’n’roll che ha riempito la piazza. Hanno suonato e parlato di temi importanti: il sopruso, la dipendenza, la passione, il dolore.
Mettendoci tutto il cuore di cui sono capaci, ci hanno ricordato che il desiderio è la via d’uscita dalla sofferenza.
Tutti sappiamo cosa significa stare male per qualcosa o qualcuno, per la vita che non è andata esattamente come abbiamo voluto. Ci ricordava Buldro, il cantante dei Monkey’s arm, quando si sta tanto male serve qualcosa per sopportare il dolore ed é in questi momenti che si può incappare in una dipendenza. Si può ricercare un oggetto sicuro al posto di qualcosa che è andato perduto, che non si può più avere.
Parlava dal palco Buldro, parlava da rocker e raccontava: ci sono dipendenze cattive e dipendenze buone, la musica è un’ottima dipendenza, utile a guarire le ferite dell’anima. Il blues e il rock parlano proprio di questo: del dolore, del tormento, dello smarrimento, dell’ angoscia.
I woke up this morning, Lord
The rain was falling down
I’m getting so lonely, darling
Oh, yeah, baby, I wish I could cry
Oh, yes, the rain is falling on the ground.
Ci sono dipendenze e ci sono desideri, direbbero più “tecnicamente” gli psicoanalisti. le dipendenze ( droga, alcool, cibo…) sono un oggetto sicuro che satura una mancanza. Sono una sostanza sempre reperibile che riempie il posto vuoto lasciato da ciò che si è perduto, tenendo tutto fermo nell’immobilismo totale.
I desideri invece rilanciano la vita verso una nuova dimensione, lanciano il cuore al di la del dolore per poter ricominciare.
Trovare la propria passione, costruire il proprio desiderio, studiare per realizzare i propri sogni è la via possibile di fuoriuscita dal dolore.
Abbiamo ospitato dei testimoni in queste prime tre magnifiche serate alla Festa dell’Unità. Tre grandi testimoni di passione e lavoro duro.
L’Assessore Nadia Monti, Giordano Bruno Luisè e i suoi due musicisti ed i 5 splendidi Monkey’s arm blues band.
Con stili e competenze differenti hanno portato tutti sul palco lo stesso fortissimo ed importantissimo messaggio: è a partire dai propri inciampi che si cambia il proprio futuro. È a partire dalla sofferenza, dallo smarrimento, dal lutto che si crea la propria storia di soggetti.
Senza mancanza non c’è desiderio possibile.
Anche per i Monkey’s arm è arrivata poi l’ora di scendere dal palco, lasciandoci la voglia di ascoltarli ancora, di ballare ancora, di condividere ancora la stessa passione per la vita, per i giovani, per chi soffre, per chi sembra non avere via d’uscita.
È straordinario ciò che sta accadendo questo mese: la politica, la musica e la psicoanalisi si sono incontrate sui loro bordi, sui loro confini e stanno raccontando ai giovani di non aver paura delle cadute, della crisi, degli sbagli. Stanno raccontando ai ragazzi che la vita va goduta in ogni suo aspetto, in ogni suo momento, non solo quando brilla e luccica, non solo quando va tutto bene.

Continuano a venirmi in mente in questi giorni le parole di J. lacan:
“i poeti non sanno ciò che dicono, ma sono i primi a dirlo.”
Ancora un sentito grazie a tutti per questo straordinario lavoro di squadra!

Orecchie aperte che stanno per arrivare i Primi 33….live band piuttosto brillante!

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