"Ma docenti e famiglie non vogliono vedere il malessere dei ragazzi"

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Leggi di piùIl Centro di Clinica Psicoanalitica Dedalus di Bologna è specializzato nell'analisi, cura e prevenzione dell' Anoressia e Bulimia.
"Più dimagrivo più mi vedevo bella, ma non mi bastava mai, continuavo a vedermi grassa e volevo perdere peso ancora, ancora…"; "un giorno ho perso totalmente il controllo.. ho mangiato tutto il frigo e da quel momento sono cominciate le abbuffate".
Questi brevi frammenti sono solo un esempio di quanto emerge nel discorso anoressico e nel discorso bulimico. La particolarità è che questi discorsi, all'apparenza molto diversi, appartengono alla stessa persona. Sì, perché anoressia e bulimia sono due posizioni solo apparentemente opposte; in realtà si tratta di due facce della stessa medaglia.
Il disagio, in questi disturbi, solitamente inizia con un' attenzione sempre più accentuata nei confronti del corpo e della sua immagine che porta velocemente a un'ossessione nei confronti del peso e quindi alla concomitante diminuzione o rifiuto del cibo.
Le calorie, il cibo diventano il nemico numero uno, il "grande male" da cui proteggersi.
In questa fase, in cui domina la pulsione di controllo, in cui la fame viene vinta, ci si sente forti, onnipotenti, si basta a se stessi.
Ma questa posizione è difficile da mantenere nel tempo, la fame si fa sentire sempre di più o meglio l'urgenza vitale della fame grida nel corpo dell'anoressica.
E accade così, improvvisamente, che il controllo ferreo si incrini e ceda il posto al suo contrario: la divorazione senza limiti, "ho mangiato tutto il frigo", che provoca sconforto, senso di sconfitta e dunque un forte vissuto depressivo.
I racconti di chi soffre di anoressia e bulimia ruotano, inizialmente, solo intorno al cibo; sembra che, magicamente, tutto si potrebbe risolvere se solo si potesse mangiare senza ingrassare. Ci vuole del tempo perché emerga che dietro al cibo c'è una sofferenza profonda che nasconde sempre una difficoltà del legame con l'Altro. Un rifiuto che diventa un messaggio muto per l'Altro o una spinta compulsiva a riempire un vuoto, una mancanza che si ha momentaneamente l'illusione di annullare sottendono la stessa domanda di fondo che questi soggetti rivolgono: la richiesta di un segno d'amore. Non bastano le cure, a trasmettere l'amore. Quante volte sentiamo riportare questa frase da chi soffre di anoressia e bulimia: "i miei genitori non fanno che ripetermi che non mi hanno mai fatto mancare niente!". Ma il segno d' amore non è uno scambio di cose, non riguarda il piano dell'avere , non è "non fare mancare niente". Per questo le anoressie e bulimie sono, a nostro avviso, malattie dell'amore e non disturbi dell'appetito.
Cosa può fare Dedalus per chi soffre di anoressia e bulimia?
Noi riteniamo che dall'anoressia e bulimia non si esca con la forza di volontà, né tentando di correggere il sintomo. Al contrario, noi accogliamo il sintomo, vogliamo ascoltarlo seguendo il presupposto che il sintomo contenga un messaggio latente che va decifrato, per capire il senso che ha per quel soggetto e nella sua storia. Questo è la condizione preliminare affinchè il soggetto possa trovare, con l'aiuto dell'analista, un desiderio che sia più forte del godimento patologico legato alla sostanza-cibo.
Per maggiori informazioni puoi visitare la sezione del nostro blog dedicata a Anoressia e Bulimia
Puai anche ascoltare la radio dove parliamo di Anoressia e Bulimia
Il Centro Dedalus è specializzato nell'affrontare tematiche legate al disagio giovanile. Accesso alle terapie.
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