Per USCIRE dalla violenza è importante prima di tutto saper RICONOSCERE LA VIOLENZA. La violenza comincia con quella verbale e psicologica, a volte si ferma qui, a volte continua e arriva a quella economica e/o sessuale e fisica.
In cuor nostro chiediamoci dove abbassare l’asticella per rispettare noi stesse. Potrebbe trattarsi di violenza psicologica se, sempre più spesso, il nostro partner ci critica il modo di parlare, di muovere, di vestire; ci critica anche davanti i figli; ci deride; ci insulta; ci umilia; ci rimprovera davanti agli amici per quello che diciamo o per come ci comportiamo; ci chiede di cambiare aspetto fisico per compiacerlo; non ci permette di telefonare e/o di vedere i nostri familiari; non ci permette di uscire da sole o con le amiche; controlla le telefonate e i nostri sms; ci accusa di non essere una buona madre; ci accusa di non essere una buona moglie; critica le nostre amicizie. La violenza psicologica è una forma subdola di maltrattamento, quasi invisibile e silenziosa, di cui le donne sono spesso inconsapevoli di esserne vittime, molto spesso quotidianamente. Si tratta spesso di atteggiamenti che si insinuano gradualmente nella relazione e finiscono per privare la persona del proprio valore, riducendola ad un oggetto. Il lento insinuarsi di questi atteggiamenti finisce spesso per essere accolto dalla donna, per motivi culturali e personali. Contemporaneamente il maltrattamento procura sofferenza e corrode, influenzando l’autostima della donna, manipolandone lo stato psichico, restringendone la libertà d’azione e spaventandola.
Resistere e sperare che cambi è una speranza e non una realtà possibile, sperare è un futuro e non un presente.
Oggi è il giorno
Perché aspettare il tuo risveglio
Dando valore alle ragioni che ti tengono piccola
Più che alla luce che filtra dalla porta aperta?
Perdonati.
Perdonati.
Il presente è l’unico tempo che hai per essere intera.
Adesso.
Il presente è l’unico momento che esiste per vivere nella luce della tua vera natura.
La perfezione non è il prerequisito di nulla se non del dolore.
Ti prego, sì, ti prego, non continuare a credere
Alle storie sui tuoi limiti e fallimenti.
Oggi è il giorno del tuo risveglio.
Donna Faulds
ESISTERE NON E’ RESISTERE
Esistere è essere in vita
Esistere è sentirsi libere
Esistere è prendersi cura di sé stesse
Esistere è dire di NO quando si vuole dire di NO e non sentirsi obbligata
Esistere è decidere sulla propria sessualità, quando si ha voglia di fare l’amore e quando NO
Esistere è decidere di essere madri oppure di non esserlo
Esistere è poter viaggiare da sola
Esistere è esprimere quello che si pensa
Esistere è esprimere quello che si sente
Esistere è esprimere la propria opinione
Esistere è uscire con le amiche
Esistere è avere un proprio conto corrente
Esistere è andare a trovare i miei parenti quando si ha voglia
Esistere è perdonarsi gli errori
Il diritto di esistere è un diritto di nascita: significa essere nel mondo come si è.
ANGELA SCALESE FEMMINISTA