L’appuntamento al buio che diventa un incontro

i musicisti

Un’altra edizione di “ Attenti al lapsus” si è conclusa.

Quest’anno Dedalus si è dedicato alla precarietà, alla dipendenza dal gioco e più in generale allo smarrimento che può investire un soggetto nel corso della propria vita. Alla base della crisi c’è sempre l’esperienza della perdita che abbatte il soggetto, scaraventandolo per terra, prosciugandogli tutta l’energia vitale. Il dolore, la frustrazione diventano i protagonisti della quotidianità e la persona colpita si isola in una bolla di solitudine. Il mondo rimane fuori sempre più distante e difficile.

L’energia pulsionale del soggetto colpito dalla crisi non viene più impegnata su nessun oggetto, meta fondamentale per il soddisfacimento, producendo di conseguenza, un ingorgo libidico che rimane inespresso. C’è chi sperimenta “la sua crisi”, per esempio, con la perdita del lavoro, chi con il gioco d’azzardo perdendo tutti i soldi che ha e soprattutto quelli che non ha, arrivando a giocarsi letteralmente la vita; chi con la perdita di un amore che gli offre un’identità o viene schiacciato nelle relazioni dai giochi di potere e nonostante ciò rimane in quelle relazioni anche quando un posto per il soggetto lì non esiste più, reiterando all’infinito l’esperienza della perdita.

La precarietà è stato il filo conduttore della rassegna, parlandone prima, poi cantandola e ballandola. Ogni serata è stata diversa e irripetibile. Ogni nostro ospite aveva una storia da raccontare e da suonare. Il pubblico è stato sempre differente. Ogni volta c’era qualcuno che iniziava a ballare. Tante persone di una certa età, si sono alzate dalle loro sedie concedendo al proprio corpo di “sfogarsi” e di prendere parte allo spettacolo.

È stato un appuntamento “al buio”: non c’era copione, non era scontato il successo, l’unica informazione per ogni serata che trasmetteva l’altoparlante della festa dell’Unità era “ alle 21:30 presso la Red Square Attenti al lapsus”.

Anche per quest’anno Dedalus, dalla sua prospettiva e dall’impegno che ogni giorno dedica nel lavoro di psicoterapia all’ascolto dei soggetti che stanno male per il dolore della loro personalissima precarietà, ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato con la rassegna “Attenti al Lapsus”: rendere possibili gli incontri, dare appuntamento, parlandone insieme, alla solitudine e in particolare, nel contesto della festa dell’unità, ballandola e cantandola.

I legami fanno la differenza e aiutano ad affrontare le difficoltà della vita. Permettono di creare dei buchi nella bolla della propria solitaria sofferenza per aiutare il soggetto a riprovare a tornare nel mondo!

Dedalus è grato e in debito con i propri legami che hanno reso possibile la seconda edizione di “Attenti al lapsus”: Nadia Monti, Giordano, Ciccio, Andrea, Padu, Buldro, Gabriele, Giacomo, Michele, il Boll, il Depa, il Leader, Lele, Sabina, Vanessa, Angelo e i mitici fonici Claudio e Sado.

Non si può non concludere quest’esperienza con una canzone. Dedalus saluta con le parole dei C.C.C.P cantate ieri sera in chiusura dai Sicks:

curami curami
che ti venga voglia di me
curami curami
verranno al contrattacco
con elmi ed armi nuove
verranno al contrattacco
ma intanto adesso curami”

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