Mi accendo troppo in fretta: il fenomeno dell’eiaculazione precoce


Ansia da prestazione
Il fenomeno dell’eiaculazione precoce

Negli ultimi tempi ho più volte visto in tv una pubblicità sul disturbo dell’ eiaculazione precoce.

Il video dura solo qualche minuto in cui sono presenti due cerini che raffigurano un uomo e una donna nel letto durante i preliminari. Dopo qualche istante dall’inizio, il cerino maschio arriva all’apice della passione, interrompendo di conseguenza il rapporto sessuale appena iniziato. Tutto finisce in qualche secondo con la delusione del cerino donna.

La pubblicità termina con una voce fuori campo che informa di rivolgersi ad un medico se si presenta l’eiaculazione precoce perché è una malattia e si può curare.

E’ vero questo sintomo è curabile, un uomo non è per forza destinato a convivere tutta la vita con questo disagio. Ogni volta che si presenta un disturbo sul corpo, è necessario, per comprendere il problema e per rendere efficace il trattamento, individuare se la causa è da attribuire ad una disfunzione organica, in tal caso, bisogna rivolgersi ad un medico o se l’origine del disturbo è da ricercare altrove, a livello psicologico come vediamo su www.dedalusbologna.it.

L’ansia da prestazione

Dicevo prima, la pubblicità non mente, l’eiaculazione precoce si può curare e può essere uno dei tanti effetti della comparsa della cosiddetta “ansia da prestazione”.

L’ansia è un fenomeno molto diffuso e può arrivare nei casi gravi a compromettere la vita di un soggetto che ne soffre, come sappiamo bene noi psicologhe di Dedalus Bologna. È una sensazione che talvolta arriva all’improvviso, investe il corpo al livello, per esempio, dello stomaco, della testa, della respirazione, della sessualità, del movimento e fa sprofondare la persona in una situazione di disagio.Il soggetto non è più padrone del proprio corpo, gli sfugge da tutte le parti. L’origine dell’ansia non è da ricercarsi in una problematica tra il soggetto e il corpo incontrollabile. Piuttosto, la comparsa, ad esempio, di una gastrite, una colite, una nausea, una difficoltà nella sessualità possono essere una conseguenza del fenomeno dell’ansia, dovuta, secondo la psicoanalisi, ad “un’interferenza” che si crea nel rapporto del soggetto con l’Altro.

“Che cosa vuol dire?”

Spesso prima di una prova importante, come un’interrogazione scolastica, un esame all’università, una riunione di lavoro o nell’incontro d’amore, il soggetto cerca di mostrarsi al meglio, di “essere all’altezza” della “prestazione” che dovrà affrontare. L’obiettivo è presentare un’immagine di sé desiderabile per l’Altro dell’amore, del sapere, del lavoro, a seconda della situazione in cui sta investendo.Tuttavia improvvisamente arriva l’ansia che scompagina tutto e fa crollare l’immagine che si voleva dare di se stessi. Il soggetto è così catturato e preoccupato dalla propria prestazione che si scollega dall’Altro e finisce paradossalmente a fallire, a non riuscire a portare a termine il compito che si era prefissato.

Le limitazioni dell’Io

Tutto questo avviene nel rapporto con l’Altro sul piano dell’ immaginario, livello in cui la persona è intrappolata.

La presenza e la gestione dell’ansia non permette al soggetto di lasciare spazio alla parte inconscia che potrebbe aiutare la persona che soffre, a comprendere al livello simbolico, le cause profonde che lo portano a provare e a subire l’ansia da prestazione. Freud, il padre fondatore della psicoanalisi, nel 1925, in un testo dal titolo Inibizione, sintomo e angoscia, inserisce il disturbo dell’eiaculazione precoce all’interno dei fenomeni collegati all’inibizione, definendoli delle limitazioni di funzioni dell’Io per evitare che quest’ultimo entri in qualche modo in conflitto con l’Es, la parte inconscia.

Tutte queste parole difficili per dire che spesso l’eiaculazione precoce, come altri fenomeni legati all’ansia da prestazione, sono un modo o meglio una “soluzione” di cui un soggetto si serve per evitare la possibile comparsa dell’angoscia che lo costringerebbe  a dover mettersi davvero in relazione con ciò che lo fa soffrire profondamente.

All’inizio di quest’articolo è stato sottolineato che l’eiaculazione precoce si può curare, se ne può fare a meno e un percorso di cura psicoanalitica  può aiutare un soggetto a rinunciare di ricorrere a delle restrizioni dell’Io per tenere lontano la problematica profonda che fa soffrire e di conseguenza, a permettere al soggetto di riconnettersi con l’Altro mostrando un immagine, un’identità che è prima di tutto amabile ai suoi occhi.

 

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